LE SETTE MEDITAZIONI DI BASE
PRIMA DI TUTTOÂ SCOPRI COSA POTRAI FARE CON LA SECONDA POTENZIALITA' MENTALE NON ORDINARIA
IL POTERE DI GESTIRE LO STRESS E LE EMOZIONI DI DISAGIO MEDIANTE LA STRATEGIA MENTALE "OSSERVA E DENOMINA"
Tanti anni fa stavo compiendo la formazione nellâHoffman Quadrinity Process Italia.
Il corso durava 8 giorni e il training prevedeva fare 10 volte il corso insieme ai docenti qualificati.
Ogni volta, il 4° giorno, ero assalito da uno stato emozionale tanto forte da mandarmi in confusione e che era del tutto fuori controllo.
Decisi allora di chiedere aiuto a Michael Wenger che era il supervising teacher.
Il 4° giorno ero in preda alla solita emozione terribile. Andai da Michael. Lui si mise di fronte a me e rimase in silenzio, ascoltandomi per qualche minuto.
âSei in panico, Paolo!â disse ad un certo punto.
Nella mia mente finalmente quello stato orrendo prese una forma.
Sentii che il primo passo per la gestione di quello stato era compiuto.
Avevo chiaro che cosa stesse succedendo dentro di me, anche se non ne capivo ancora la causa e non sapevo come risolverlo.
Ma avevo chiaro che cosa mi stesse succedendo. Ero orientato.
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La nostra mente ordinaria non riconosce le emozioni.
Le blocca sotto i meccanismi di difesa. Cerca di creare stati di benessere in ogni modo e scaccia le âemozioni negativeâ come se fossero nemici o veleni.
La mente ordinaria si comporta come un nobile (ti ricordi il famoso Marchese del Grillo -Â interpretato dal grande Alberto Sordi?) che vive ritirato in un castello che con delle grandi mura separa la vita dei cortigiani da quella dal popolo.
La mente razionale e la volontĂ (i ânobiliâ) non vogliono nè vedere nè sapere quello che succede al popolo (il cervelli limbico, rettiliano e viscerale).
Vogliono restare indisturbati ad occuparsi dei loro progetti e divertimenti, riscuotere le tasse e pensare ai balli di corte.
Ogni tanto un contadino (un bisogno emozionale) arrabbiato, triste, disperato, in panico, ferito, riesce a passare il filtro delle guardie reali e si presenta a corte.
Molte persone, a questo punto, chiamano le guardie per rimandare fuori dal castello i âdisturbatoriâ.
Poche menti sanno stare in ascolto, dare credito ai lamenti del popolo e provvedere a soddisfare i loro bisogni.
La maggior parte delle persone âcombatteâ le emozioni, le âcontrollaâ oppure le âtiene a badaâ, le âanestetizzaâ con psicofarmaci, droghe o piaceri intensi di ogni tipo (ad esempio con gli stimoli dati dai sociale o dai video ecc.).
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Comprendere le emozioni grazie alla strategia âOsserva e denominaâ.
Michael Wenger si mise in meditazione. Una volta entrato nel suo stato meditativo utilizzò i suoi neuroni specchio (anche tu apprenderai questa chiave meditativa in futuro) e poi usò la chiave âOsserva e Denominaâ.
E fu magia per me.
Come sarebbe per te entrare in uno stato meditativo, utilizzare lo spazio di disidentificazione e rallentamento dei fenomeni mentali e poi, grazie alla chiave Osserva e denominaâ apprendere a stare in contatto con qualsiasi tua emozione, comprenderla e poi calmarla?
Come si sentirebbero il tuo cuore e il tuo corpo se tu sapessi comprendere i loro messaggi?
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ORA SCOPRIÂ E PRATICAÂ LA SECONDAÂ MEDITAZIONE DI BASE
SPIEGAZIONE DELLAÂ SECONDA MEDITAZIONE
Seconda meditazione di base: Stop - TOTAL ACCEPTANCE
Poche persone sanno che il 95% dei pensieri non sono volontari. Purtroppo le persone credono di essere loro a pensare autonomamente. Solo chi prova a usare lo âStopâ di Gurdjieff scopre con grande sorpresa quanta parte della nostra mente sia fuori dal nostro controllo!
In questa meditazione, per fermare il comportamento e osservare i fenomeni mentali, si usano:
- Â LâAQUILA
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LA MONTAGNA
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LO SCETTRO DEL COMANDO
(potrai studiare questi tre elementi della meditazione quando tra sei giorni riceverai il libro completo)
GIANO BIFRONTE
Nel mondo latino Giano Bifronte era chiamato Pater Deorum. Veniva considerato il padre di tutti gli altri dei. Egli rappresenta le due facce della volontĂ : funzione di Azione e funzione di Osservazione.
Fritz Perls, fondatore della psicoterapia della Gestalt, lavorava molto con le due polaritĂ Action e Awareness.
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Questa seconda meditazione mette il punto sul capire la differenza tra agire (Action) e osservare (Awareness)
Gurdijeff utilizzava la tecnica dello Stop allâagire per osservare il fenomeno
Awarenes (osservazione) è la capacità di essere consapevoli. à una consapevolezza di contatto assoluto in totale accettazione. Quando sono consapevole non voglio modificare il fenomeno. Sento la mia rabbia ma non la sfogo per non sentirla piÚ. Lo sfogo è Action, la contemplazione è Awareness. In Awareness sto solo in osservazione, non giudico, non tento di
cambiare, non agisco, solo osservo.
Action e Awareness non si usano contemporaneamente, se uno è in figura lâaltro è sullo sfondo e viceversa.
Esercizio TOTAL ACCEPTANCE: da un episodio in cui scaturisce unâemozione di disagio osservare lâemozione senza reprimerla e porre uno stop al giudizio: bisogna solo osservare e accettare. Soltanto accettando le nostre emozioni saremo in grado di trasformarle. Ad esempio posso essere invidioso di un collega che ha avuto una promozione: accetto di provare invidia senza giudicarmi. Si tratta di provare a reprimere il desiderio di cambiare qualcosa rispetto a quella emozione.
Mudra di accettazione: mani aperte in posizione di preghiera.
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Action (azione) è la capacitĂ di agire. Lâazione può essere attiva o passiva. Lo stato passivo dellâazione è quello di quando si subisce.
Immaginiamo che camminando per strada uno sconosciuto ci dĂ un pugno. In quel momento siamo in uno stato passivo, quanto male fa? Quanto riverbera questo episodio nel tempo portando a lamentarci sostenendo che è unâingiustizia? Se siamo in uno stato passivo anche un unico pugno diventa una cosa insormontabile, quello che viene registrato è solo il negativo.
Diverso sarebbe invece se fossimo un pugile sul ring. LÏ se riceviamo un pugno non rimaniamo passivi e non ce lo trascineremmo dietro per lungo tempo. Il pugile è in uno stato attivo e registra pochissimo il negativo.
Câè un modo di agire che è subire. Se si agisce da schiavi si subisce. Action non è agire di per sĂŠ ma lo stato in cui si è ed equivale allo stato attivo dellâazione mentre agire svogliatamente e con riluttanza è uno stato passivo dellâazione.Â
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LO STATO ATTIVO
Nello stato attivo non si registrano gli aspetti negativi, cosĂŹ come fanno i bambini quando imparando a camminare che, pur cadendo, si rialzano sempre finchĂŠ non riescono nellâintenzione. Lo stato attivo dellâazione è quando ci si mette nella condizione di provare e riprovare finchĂŠ non si ottiene il risultato a cui si ambisce. A quel punto tutti i âmenoâ che si collezionano non sono piĂš percepiti come fallimenti ma come prova della propria forza. In uno stato attivo anche il âmenoâ diventa âpiĂšâ.
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COSA FARE IN NELLA SECONDA MEDITAZIONEÂ
Quando meditiamo e troviamo il dolore dentro di noi, se vogliamo trasformarlo ci dobbiamo mettere innanzitutto in uno stato attivo, altrimenti dopo pochi sforzi saremmo tentati di abbandonare.
Nel mondo interno, durante la meditazione, lâAction è unâazione guerriera. Stiamo lĂŹ costi quel che costi finchĂŠ non trasformiamo. Dobbiamo agire sul serio, anche nella vita, costi quel che costi finchĂŠ non raggiungiamo il nostro obiettivo.
Lâazione vera è unâazione pagandone i prezzi, lâaccettazione vera è unâaccettazione assoluta. Ad esempio, se sento rabbia cosa faccio? Agisco con la meditazione, vado dentro per capire cosa sta dietro a quella rabbia... e viene fuori un dolore... e continuo ad esplorare quella rabbia e quel dolore. Questo significa stare in azione: pagare i prezzi come un pugile che incassa tanti pugni e nonostante tutto continua a combattere.
AWERNESS - ACTION
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Mudra appoggiato in grembo;
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premo leggermente i pollici e sento nel corpo lâeffetto che fa;
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osservo, Awareness, la prima sensazione che noto e non la cambio;
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adesso metto lâattenzione in unâaltra parte del corpo e noto cosa sente quella parte. Sto in osservazione, Awareness;
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poi faccio unâAction: con il movimento della medusa immagino di massaggiare quella parte e successivamente do il comando di rilassarla, quindi stoĚ in Awareness, osservo cioĚ che succede in quella zona del corpo;
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ora sposto lâattenzione su unâaltra zona. Questa eĚ unâAction: sono io che decido, posso farlo, ho il potere di agire. Pulso il mudra (medusa) e applico Awareness: osservo cosa câeĚ liĚ, noto le sensazioni che ho e non faccio niente per cambiarle;
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a volte succede qualcosa da solo, eĚ un movimento spontaneo, io solo noto se sta cambiando qualcosa. Quando i fenomeni si sciolgono da soli eĚ come magia;
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ripeto lo scanning del corpo. Se câeĚ una sensazione dominante decido di andare ad ascoltarla: Action;
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respirando pulso il mudra un po' piuĚ forte e ascolto fino in fondo: Awareness. Noto cosa succede naturalmente, senza fare niente;
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ora decido di fare un piccolo sorriso a tutto cioĚ che câeĚ nel mio corpo, come se la volontaĚ fosse una persona che gli dice âciao, ti voglio bene, sono qui ti sto ascoltando, corpo mioâ questo eĚ Action;
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sento come risponde il corpo al mio sorriso: Awareness;
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adesso provo il Total acceptance nei confronti di me stesso dicendo âsono cosiĚ... adesso questo eĚ quello che provoâ, respiro e accetto tutto quello che câeĚ.